In una stazione spaziale carceraria in orbita sul pianeta Dante 01, arriva un nuovo galeotto ed ogni cosa non sarà più come prima. Film drogo-visionario (alla Blueberry, western francese con Vincent Cassel) e punk-claustrofobico alla Alien, condito da vari riferimenti religiosi di bene e male visti in modo molto personale ed opinabile: il male ci viene presentato come una malattia o meglio un corpo estraneo che ammorba le cose e le persone influenzandone le scelte e gli stati.

Essendo così esso può sempre essere rimosso e poter così svegliare la persona naturalmente buona. Le caratteristiche per un buon film ci sono tutte: lo straniero alla Clint Eastwood che viene da lontano a scombinare tutte le carte, il sacrificio dei personaggi convertiti alla causa, la fede, i tradimenti, i miracoli, la religione... Il tutto in una sorta (come avrete intuito) di rifacimento del nuovo testamento cristiano tra le stelle.

"Solo roba buona, grazie"
Pur non essendo praticante ho trovato il film buono in molti punti. Gli ingredienti per cucinare un buon pasto ci sono ma... ultimo viene il corvo... c'è un ma... anzi più d'uno. Alcuni personaggi son deboli, e non volutamente. Per esempio la nuova dottoressa testa sui detenuti un medicinale nano tecnologico che sembra non sortire effetti se non far soffrire i detenuti (dalla serie facciamoci d'immane). Poi c'è la stazione, davvero oppressiva e tetra: che senso ha sceglierla per tenerci dentro dei malati di mente criminali (l'architetto è Himmler del Terzo Reich)? Ha senso che il direttore del carcere affidi ad un hacker detenuto le password sue personali (come dire andiamo svestiti e a pecoroni al gay pride! P.S. Massimo rispetto ai diversamente orientati)? Ok, sono solo dettagli, ma avrebbero potuto dare quello spessore che separa un buon film da un film ottimo.
"Qualcosa sta uscendo dal mio stomaco!"... no no no, quello è un altro film
Buono invece il risveglio dei personaggi a nuova vita dopo l'estirpazione del male e apprezzabile la figura di San Giorgio, il detenuto nuovo con uno strano comportamento, così "battezzato" al suo arrivo nell'allegra comunità di assassini psicopatici. Ben fatte le scene di trip mentali del personaggio principale, che rendono bene anche la sua capacità di vedere le cose invisibili ai più. Intrigante la visione di un film integralmente francese. Un pò mi ricorda "Dark City". Dark City?... mmm... prossimamente una rece!

Consigliato sì agli amanti dello sci-fi e no a tutti i non forzosamente detenuti dalla passione degli amanti del genere.
"Ma che cxxxo ci danno da mangiare qua?"