Nonostante la settimana zombie sia finita, i giochi non morti continuano a imperversare: proprio ieri è uscito il trailer di Dead Island, che ha lasciato di stucco tutti (pure Kojima).

Nell'attesa di partire per l'isola morta, Recensopoli si fa un giro nella NAZIONE morta, quella di Dead Nation.

Uscito il primo dicembre scorso in esclusiva su PSN, Dead Nation ha un approccio molto diretto - ci sono gli zombie, si spara agli zombie. Questo focus sulle sparatorie, unito all'assoluta secondarietà della trama ed alla presenza di tipologie di zombie simili, hanno portato molti ad accostare il titolo Housemarque al Left 4 Dead di Valve.

In Dead Nation però la visuale è dall'alto, e le meccaniche sono quelle del twin stick shooter: con la levetta analogica sinistra ci si muove e con quella destra si orienta lo sparo. Oltre a sparare, si possono sferrare attacchi ravvicinati, usare granate ed altre armi da lancio, ed effettuare brevi sprint in corsa per uscire dalle situazioni più concitate.

Una situazione concitata
Il gran numero di zombie presenti sullo schermo infatti tende costantemente a mettere all'angolo il giocatore, ma, dato che le armi sono limitate, e che lo sprint ha bisogno di "ricaricarsi" ogni volta che lo si usa, bisogna fare attenzione a gestire in maniera intelligente le proprie risorse, anche se non mancano bonus e munizioni sparsi per i livelli.

La difficoltà comunque si mantiene sempre elevata - specialmente giocando in singolo: Dead Nation è infatti progettato per essere giocato in coppia, ed è possibile farlo sia in locale che online. I checkpoint sono distanti tra di loro, e spesso si è costretti a rifare decine di minuti di gioco per colpa magari di una distrazione alla fine dello stage.
Per fortuna anche gli zombie si possono distrarre - qui facendo scattare l'allarme di un'auto
Tra uno stage e l'altro è possibile acquistare potenziamenti e munizioni, che per fortuna è possibile conservare tra una partita e l'altra. Dead Nation è finalizzato al replay ed all'accumulo di punti, e a dar stimolo c'è una simpatica trovata: i punteggi vengono salvati online e raggruppati a seconda della nazionalità, così è possibile vedere la classifica a livello mondiale delle nazioni che hanno eliminato più zombie. L'Italia al momento è undicesima!

Tecnicamente il gioco, pur non puntando alla spettacolarità, si presenta comunque in modo più che degno, muovendo tantissimi zombie a schermo e offrendo effetti di illuminazione a volte sorprendenti. Gli autori, gli Housemarque, sono in realtà il risultato dell'unione di due case di sviluppo nordiche che si erano già fatte un nome ai tempi dell'Amiga: Terramarque (con l'eccentrico, ma tecnicamente ineccepibile, picchiaduro Elfmania) e Bloodhouse (con Stardust, un clone di Asteroids caratterizzato da spettacolari intermezzi in 3D).
Proprio come gli zombie, AMIGA NEVER DIES
In conclusione, ad un prezzo di 12,99 euri Dead Nation offre un'esperienza di gioco prettamente arcade e dalla giocabilità immediata, confezionata in modo ineccepibile e perfetta per quando si hanno a disposizione ritagli di tempo e si vuole staccare la spina per un po' senza dedicarsi a titoli più complessi. Ciononostante una certa ripetitività di fondo ed il bilanciamento non perfetto della difficoltà impediscono di consigliare il titolo senza riserve - anche se sicuramente è in grado di divertire per un bel po', specialmente in coop.

PRO:
Giocabilità immediata
Realizzazione tecnica ineccepibile
Coop divertente

CONTRO:
Checkpoint troppo distanti
Ripetitivo alla lunga
Difficoltà non troppo ben bilanciata, specialmente in singolo

GIUDIZIO FINALE: 7--
La grande tradizione nordica sforna l'ennesimo titolo bello e divertente, ma a tratti poco ispirato.

BONUS 1 AMIGA NEVER DIES EDITION:
Una sezione tunnel dal primo Stardust (1993, Bloodhouse, Amiga):


ed il longplay dell'assurdissimo ingiocabilissimo ma supergraficissimo Elfmania (1994, Terramarque, Amiga):


BONUS 2 ZOMBIE DRAMA EDITION:
Il trailer di Dead Island: