Il finale della settima stagione era il chiaro preludio dell'ennesimo reboot - o forse sarebbe meglio chiamarlo reset - di questo serial, che nell'incipit della sua ottava stagione si ibrida con Sorvegliato speciale e vede House rinchiuso in prigione come un Frank Leone qualunque. In realtà, più che l'immortale capolavoro con Stallone, la puntata d'apertura mi ha ricordato molto il ciclo Hard Time ("Tempi duri" qui in Italia) dell'Hellblazer di Brian Azzarello, in cui John Constantine si ritrovava anche lui in prigione e si faceva strada manipolando e ingannando gli altri carcerati.

Twenty Vicodin - questo il titolo dell'episodio d'esordio della nuova stagione - ha un intreccio molto ben studiato, incentrato sui machiavellici intrighi che House monta per sopravvivere nell'ambiente carcerario. C'è anche il solito caso medico da risolvere - non sarebbe House, altrimenti - ma giustamente rimane molto sullo sfondo. Un ottimo inizio che viene in qualche modo tradito nella puntata successiva, Transplant, che - pur non essendo male, anzi - fa tornare violentemente la serie alla sua routine abituale fatta di corsie d'ospedale piuttosto che di blocchi detentivi.

Routine che però dovrà in qualche modo cambiare, se non altro perché Lisa Edelstein - la Cuddy - ha abbandonato lo show (si dice per disaccordi riguardanti il suo compenso), quindi ci saranno molti equilibri da rivedere. È anche vero che House è una serie in cui - molto gattopardescamente - tutto cambia affinché nulla cambi, ma (per fortuna) la vedo dura che si torni alla girandola di amori in corsia che aveva caratterizzato le ultime puntate. Chi davvero non cambia mai è proprio House, ed in fondo va benissimo così.

Due new entry in questa stagione: Charlyne Yi, per i fan dell'asian, e Odette Annable, per i fan della gnocca