Dato che è da poco stato annunciato il sesto capitolo della saga (ne potete leggere dappertutto, tipo qui o qui), rievochiamo un attimo cosa è stato il quinto. Più solare di un solarium, horror quanto una passeggiata al parco, con un Chris gonfio di steroidi accompagnato da una new entry gonfia nei punti giusti, Resident Evil 5 è stato finora l'episodio più action della serie, e anche quello più controverso.

Nell'epoca dei Gears of Duty tornare ai controlli legnosi della serie Capcom ha fatto storcere il naso a molti, e la troppa luce presente nelle ambientazioni ha fatto alzare il sopracciglio a tutti gli altri. La verità è che Resident Evil 5 è stato pensato e ottimizzato per l'esperienza in coop, e a giocarlo da soli si perde tantissimo. È giocando con un amico che si vive l'esperienza per come è stata davvero pensata, e si capiscono anche tante scelte di design che in singolo passano inosservate.

Insomma, Resident Evil 5, come i grandi sbagli della vita, è una cosa che si fa in due. È vero che il sistema di controllo è astruso, che non si può correre e sparare insieme, che si può andare in copertura solo dove l'hanno deciso gli sviluppatori... però davvero, come nei capitoli passati non si badava a queste cose per la componente horror, in questo non ci si bada per le dinamiche del coop. Per cui, se avete qualcuno con cui condividere il lato videoludico della vostra vita, e in preparazione dell'uscita del prossimo capitolo, potrebbe non essere male recuperare questo Resident Evil 5: ormai lo si può trovare lì, nei cestoni dei DVD di mezzo mondo, tra una copia di Genji e una di Enslaved...