Tekken 2 potenziava praticamente ogni singolo aspetto del primo capitolo: più poligoni (anche se l'assenza di shading rendeva il tutto più cubettoso di prima, specie da vicino), più personaggi, più mosse, più stage, ma soprattutto più juggle combo! Questo aspetto del gameplay, presente in forma abbozzata nell'episodio precedente, venne dilatato a dismisura finendo per diventare un elemento caratterizzante della serie, ancora oggi...

A parte le mosse che spedivano l'avversario in orbita per disporne a proprio piacimento, è innegabile che comunque il secondo Tekken non si risparmiasse anche negli altri ambiti. Tra i personaggi venne introdotto un clone di Jackie Chan (a fare il paio con Marshall Law, il clone di Bruce Lee), i moveset vennero ampliati a dismisura, vennero introdotte le contromosse (non per tutti però), e si ebbe anche l'anteprima della schivata laterale, limitatamente però a Kazuya.

Soprattutto però, Tekken 2 aveva lo stage che - per me - era e rimane il più bello di tutta la serie, per l'atmosfera e per la musica, e anche perché ci ho passato le ore a impararmi le mosse di tutti i personaggi (altri tempi, davvero). Un ottimo seguito, che dava una personalità più definita e distinta al gioco, e gettava le basi per quello che sarebbe stato il vero exploit della serie...

Lo foresta di Yoshimitsu! da contemplare mentre si ascolta la relativa colonna sonora...

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