
Il materiale umano che si vede in Superheroes sembra uscire dritto dritto dalle pagine del Garth Ennis più parodistico, ma gli autori riescono sempre a non oltrepassare la soglia che renderebbe il tutto solamente triste e patetico. Questo equilibrio viene mantenuto anche quando a parlare non sono i RLSH, ma altre figure: un'ufficiale di polizia, una psicologa, e (non poteva mancare) Stan "The Man" Lee.
A suggellare la cura con cui è stato realizzato il tutto, i momenti di raccordo sono affidati a delle tavole fumettistiche che ritraggono i protagonisti del documentario in stile comic book. Se siete incuriositi da questo strano mondo - costituito da gente che in fondo ha scelto di fare ciò su cui ogni nerd si è limitato a fantasticare - è una visione consigliatissima, se non altro per vedere questi strani tizi colorati dal vivo e ad una qualità migliore di quella dei filmati che postano regolarmente su YouTube...
Però, deve essere molto interessante.
RispondiEliminaE' un argomento che seguo da tempo, sinceramente vorrei puntare a provare a farci un cortometraggio.
A me (riguardando il tema) è piaciuto anche "Super".
In effetti non nego che mi piacerebbe essere come loro...
Super ce l'ho da vedere da un bel po', uno di questi giorni magari...
RispondiEliminaRiguardo al diventare come loro, chissà!