
La tematica "artisti idealisti e volenterosi contro sistema stupido e cafone" è sì presente, ma spesso finisce per rimanere sullo sfondo in una serie che si gioca anche la carta "inglesi sofisticati ma repressi contro americani caciaroni ma schietti" e, ovviamente, la carta "Matt LeBlanc nel ruolo di Matt LeBlanc". E a dire il vero anche questi altri elementi finiscono per ridursi ad essere solo folklore e macchietta, una sottile patina che viene via in un niente e rivela una trama, degli intrecci e una scrittura già visti e rivisti mille altre volte.
Per carità, il tutto funziona pure, specie negli ultimi episodi (in totale sono solo sette, in attesa della seconda stagione), ma - a parte che comunque in generale si ride meno di quanto sarebbe lecito attendersi - rimane in ogni caso il retrogusto amaro di quando ti aspetti la novità e invece ti ritrovi la solita roba con giusto l'insegna lampeggiante NOVITÀ messa lì bella in evidenza per attirare i polli. Insomma, nelle premesse poteva essere il Boris americano, e per brevi tratti sembra anche che lo sia, ma il resto del tempo somiglia un po' troppo a Gli occhi del cuore. Giudizio comunque sospeso in attesa della prossima stagione, si spera più decisa e meno bloccata dal timore di alienarsi il grande pubblico.
serie carina, ma in effetti potrebbe dare ancora di più...
RispondiEliminaTra l'altro l'ho scoperta proprio dal tuo blog :D bisognerà vedere come se la caveranno con la seconda stagione...
RispondiEliminaMa la prima serie la daranno in italia?
RispondiEliminaDa quel poco che ho letto in giro no, ma poi vai a sapere!
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