
Evidentemente ai modaioli disgustosamente fighetti di Kill Screen l'idea è piaciuta e me l'hanno copiata, con questo articolo in cui intervistano un critico culinario e uno musicale a proposito di cosa significhi essere un critico, appunto, al giorno d'oggi.
Ne emergono temi interessanti: anzitutto, la velocità che, al tempo della rete, ha preso il sopravvento sulla qualità, ma anche il bisogno emotivo ed infantile dei lettori di vedere confermate le proprie opinioni, e infine anche cosa voglia dire in sé fare e scrivere una critica. Insomma, dateci una letta!
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Kill Screen è la rivista che porterà i videogiochi nei salottini d'attesa degli hair stylist più in |
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