venerdì 27 aprile 2012

RECE FILM: To Rome with love

Dopo l'onirico Midnight in Paris, Woody Allen torna alla regia di un film europeo, non solo nelle ambientazioni, ma anche nello stile. Già dai primi minuti infatti salta all'occhio un citazionismo spassionato verso il cinema di Fellini, verso un'Italia senza tempo, che potrebbe sembrare il bel paese di oggi come quello di 100 anni fa. Certo, infastidisce un po' vedere l'Italia dipinta attraverso i soliti stereotipi, ma senz'altro il tutto è una buona pubblicità verso una città senza tempo come Roma.

Il film è diviso in episodi indipendenti, come da antica tradizione italiana, e le trame in generale sono piacevoli, anche se non raggiungono mai vette da capolavoro. Vengono mostrate le diverse sfaccettature dell'amore, da quello che nasce a quello che va in crisi, da quello travolto dagli eventi a quello abbagliato da un inaspettato successo.
"Credo che il tuo sito internet sarà abbagliato da un inaspettato successo!"
Come un naturale seguito di Midnight in ParisTo Rome with love cerca di dare il meglio di sé con la psicologia dei personaggi, allontanando continuamente le immagini a schermo dalla realtà, e trasformando tutto in un surreale viaggio mentale.

Indubbiamente divertente per il pubblico italiano è il riconoscimento di facce più o meno note, tra le quali Benigni, mezzo cast di Boris, Ornella Muti, Antonio Albanese e diversi altri. Distinguere gli attori italiani da quelli americani è anche piuttosto facile: non è chiaro se sia voluto o sia un caso, ma le recitazioni sono completamente diverse, oscillando tra il gesticolare e le faccette strane degli italiani, ai visi quasi inespressivi di tutti gli attori anglofoni.
Recitazione mediterranea
Allo stesso modo è curioso notare come tutto il film sembri una grossa, grossissima, pubblicità alle marche italiane più famose, che vengono mostrate praticamente in ogni scena.

Una produzione senz'altro meritevole di attenzione, anche se non lascia il segno, nonostante la presenza di due mostri sacri della comicità intelligente come Allen e Benigni.

4 commenti:

  1. L?ho visto la settimana scorsa... è a dir poco un abominio. Montato malissimo, con una sceneggiatura che fa acqua da tutte le parti.
    Per me è stata una delusione bestiale... nemmeno si può dire che è fatto apposta, perchè si vede che è un Woody Allen stanco...
    Con un cast così, mi aspettavo un intreccio di storie... cioè ho pensato:"Allen che dirige Benigni? Devo vederlo!"
    Lo ripeto: per me è stata una vera e propria delusione.
    Senza dimenticare che in 5 scene si vede il microfono!

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  2. Un abominio mi sembra un po' eccessiva come definizione. Sicuramente non è il miglior woody allen di sempre, e sicuramente si vede che è stanco, ma a mio parere tutta la stampa si è creata delle aspettative assurde. Se lo stesso film l'avesse fatto un altro probabilmente avremmo visto altri voti.

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  3. Si, chiedo scusa per la parola usata.
    Ma se penso ad altri film dell'autore, mi viene tanta tristezza.
    Cmq, chiedo scusa per la parola usata, ci sono andato pesante.

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    1. Tranquillo, Woody Allen è abominevole comunque, e se non lo è lui lo è Benigni! :P

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