Questo Escape Plan si è rivelato essere davvero un filmettino di tutto rispetto (specie in confronto alle aspettative che avevo nei suoi riguardi), ma purtroppo è piagato da un grosso, grossissimo problema: Arnold, semplicemente, non ce la fa più.

Come dicevo altrove, se ormai sono costretti a inquadrarti dalle spalle in su per tutta la durata delle riprese, forse non è più il caso di fare parti da action hero.

Ma la cosa peggiore è che non è solo una questione di fisico, è proprio che Schwarzenegger non ci crede più, e del resto non ci credeva più già ai tempi di filmacci orribili come Una promessa è una promessa, Danni collaterali, o Giorni contati.

Si limita a fare il suo compitino, che al giorno d'oggi consiste principalmente nel fare le sue due/tre strizzatine d'occhio ai fan nostalgici, e poi via, assegno in banca e tutti a casa.

La cosa è tanto più evidente perché di fianco a lui c'è Stallone, e Stallone ci crede ancora, non ha mai smesso di crederci: ai tempi dell'ultimo Rocky lessi che si bomba di ormoni per mantenere il fisico, e cazzo se se lo mantiene, ma soprattutto Stallone è lì col cuore, mentre Schwarzenegger ha l'aria di quello che "massì dai, facciamo 'sta stronzata così li accontentiamo".
"Cazzo Arnold fai il serio!" "Sì ma stai calmo eh"
Schwarzenegger gigioneggia, fa il pagliaccio, si rende parodia di sé stesso perché sa che così offrirà materiale per video virali, meme, e tutte le altre stronzate dell'internet 2.0 e del suo successo fatto di effimere condivisioni sui social network.

Stallone invece è ancora l'eroe che ricordavamo: certo è appesantito, è stanco, ma ancora non si è arreso, e finché non entra in scena Arnold (ed entra in scena un bel po' in là nel film) sembra davvero di essere ripiombati negli anni 80, magari non in un cult, ma in uno di quei film che alla fine ti lasciano comunque soddisfatto.

Poi arriva Arnold, e iniziano i teatrini e le boiate. Si arriva comunque alla fine, e il film si porta a casa il risultato, ma rimane comunque quell'amaro in bocca da occasione sprecata. Peccato.


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