Buon Natale pregiati lettori! Buon Natale fascinose lettrici! Dice che i cinepanettoni stanno passando di moda, quindi è sicuro che tra un paio d'anni ce li ritroveremo assurti a capolavori da riscoprire andando oltre "il pregiudizio di una certa critica". Per farvi trovare preparati all'evento non potete perdervi questa spassosissima ma anche puntualissima serie di post in corso sul blog Seconda Visione, in cui si stanno recensendo uno ad uno tutti i cinepanettoni mai usciti, a partire dal primissimo Vacanze di Natale del 1983. Di seguito breve estratto dalla rece proprio di quest'ultimo film, così vi si invoglia al click.

Quello che importa è che i Vanzina mettono in forma una malinconia da un lato completamente innocua, dall’altro alla portata di tutti (o, meglio, di tutti i componenti del loro potenziale pubblico nel 1983).

Che è, detta in breve, “che malinconia che oggi è il 16 di agosto e solo ieri al falò di ferragosto ho limonato la tipa che mi piaceva in questa vacanza ma adesso entrambi torniamo alle nostre vite che sono lontane”. Ecco, direi che se non avete mai provato questo sentimento non appartenete al consesso umano di fine secondo millennio.

Quindi, il lavoro dei Vanzina è fondamentalmente di rendere lo spleen un sentimento accessibile a tutti, un sentimento alto che viene definito come esperienza diffusa e fondamentalmente innocua. Il loro modo di essere leggeri e non superficiali è quello di parlare della fine delle vacanze. La vacanza come periodo in cui succede tutto e che merita di essere raccontato, e il periodo che passa tra una vacanza e un’altra, la vita quotidiana merita solo un’ellissi.