Nella classica serata con l'eminente dr. B ed il compagno di merende, oltre alla visione dell'instancante (instancabile?) Big Bang Theory, l'euforia era alta per il ritorno del telefilm più dissacrante e scorretto del nuovo millennio: Californication. Dopo due ottime puntate preair purtroppo dovremmo attendere un mesetto prima di proseguire in questa quarta promettente stagione, così quale miglior cosa se non rinfrescarsi la memoria con la prima stagione? Ebbene, più come inno al serie stessa che come recensione, vi ripropongo questa vecchia poesia che scrissi alla fine del primo ciclo di vita di Hank Moody. Buona lettura.

Quando dalla tv non ci si può aspettare niente
quando fuori dalla finestra vedi tanta gente,
il caldo porta sogni e sudore
lasciando che ognuno abbandoni il proprio pudore.
Ma come un fulmine a ciel sereno
dall'America ecco spuntare un personaggio osceno:
volgare, maiale, sempre pronto a sbirciar sotto le gonne...
simpatico, esaltante, fortemente innamorato delle donne...
Christian Troy in Nip/Tuck ci ha mostrato un donnaiolo dottore,
Hank Moody è invece un affascinante scrittore,
il primo cerca divertimento e sesso ma non dura in amore,
il secondo non si nega a nessuna ma ha già donato il suo cuore,
vorrebbe riconquistare la donna che le ha dato una figlia
ma la sua Venere non è più nella sua conchiglia,
si sta per sposare con un altro,
un uomo serio, non troppo scaltro.
Così tra una ragazzina, sogni di suore e orge con l'amico
lo spettatore intuisce quanto questo personaggio sia fico
e come se il tempo perdesse valore e importanza
fino alla fine della serie non lascerete la stanza.
Ma non preoccupatevi non ci vorrà molto,
20 minuti a episodio è un tempo corto.
Dopo 12 splendide puntate, son qua oggi a scrivervi in rima
per consigliarvi una serie che ha guadagnato la mia stima:
Californication è la rivelazione e miglior novità dell'anno
per cui non privatevene, fareste a voi stessi un danno!