Ciò che colpisce di Misfits - telefilm supereroistico inglese con protagonisti dei tardo adolescenti guappi condannati a scontare una pena nei servizi sociali - è che è una serie che non sa di plastica, di artificiosamente costruito. I dialoghi suonano naturali, i personaggi non sono tagliati con l'accetta, il politicamente scorretto non viene temuto come un mostro da evitare a tutti i costi, e la volgarità non viene gestita con l'atteggiamento nevrotico delle produzioni USA, che o non mostrano neanche una tetta, o si sprecano in orgie e sodomie.

La regia è ricca di tocchi di classe e molto abile a mascherare il budget non proprio stratosferico a disposizione, a parte che in qualche rarissimo caso di effetti speciali non esattamente da oscar. A livello di trama, ogni episodio fa storia a sé, ma contemporaneamente si ricollega ad una storia più generale la quale a sua volta incornicia le singole puntate - un gioco di intrecci e di rimandi che gli sceneggiatori gestiscono con grande maestria e all'interno del quale riescono comunque a muoversi con agilità, senza mai rimanere imbrigliati in vicoli ciechi creativi. Si percepisce come queste storie siano effettivamente STORIE e non la sterile applicazione di rigide tecniche di scrittura in stile "i dieci trucchi per inchiodare il tuo pubblico alla poltrona". Da ultima, ma non ultima, bisogna citare la regia sonora, eccellente e a tratti semplicemente STREPITOSA.

C'è comunque da dire che nella seconda stagione i toni irriverenti e scorretti dell'inizio si smorzano un po', e vengono affiancati da momenti e situazioni più seriose e tipicamente supereroistiche. Qualitativamente siamo comunque anni luce avanti rispetto a produzioni analoghe, ma in ogni caso questo cambio di tono, unito al fatto che nella terza stagione (in partenza a breve) non ci sarà più uno dei protagonisti cardine della serie, ha messo in allarme i fan. Vada come vada, Misfits è comunque finora una serie dallo stile ricercato e intrigante, ottimamente girata, con buoni interpreti e scritta sorprendentemente bene. Da vedere, senza riserve.

I protagonisti - da sinistra a destra: il buono, la zozza, il paraculo, la truzza, lo psicopatico