Per il seguito di Batman: Arkham Asylum la Warner ha cacciato fuori i soldi, e si vede: Batman: Arkham City migliora ogni aspetto positivo del suo predecessore, ne lima sapientemente i difetti, e ambienta il tutto in un mondo di gioco esponenzialmente più ampio, portato in vita da un Unreal Engine mai così tirato a lucido.

Il sistema di combattimento e quello stealth sono stati potenziati, affinati e integrati tra di loro: adesso non c'è più una separazione così netta tra fasi di nascondino e fasi di mazzate, nel senso che nelle prime è comunque possibile usare la forza bruta - coadiuvata da fumogeni e da mosse per disarmare gli avversari - e nelle seconde spesso è disponibile anche l'approccio ninja, specie all'aperto. La difficoltà è stata ricalibrata a pennello: da un lato anche i pizzarroni che premono i pulsanti del pad come scimmie in calore possono finire il gioco, ma dall'altro i giocatori più esperti vengono continuamente premiati e incoraggiati a migliorarsi.

La quest principale è appassionante e ben ritmata - anche se, con tanta carne al fuoco, a volte c'è il rischio di perdere il filo - e le quest secondarie abbondano, aggiungendo varietà e longevità. Soprattutto questo titolo riesce lì dove Assassin's Creed: Brotherhood aveva fallito: ogni azione viene adeguatamente ricompensata, che sia con un artwork, con punti esperienza, con un gadget o una mossa in più, e non ci si sente come criceti che corrono a vuoto in una ruota. No, ci si sente come IL FOTTUTO BATMAN.