Strutturalmente Monster è uguale a 20th Century Boys, e affronta tematiche simili (anzitutto, quella dell'identità personale). Il tutto però è declinato in maniera più realistica: non ci sono incursioni nella fantascienza e, in generale, si rimane sul piano della plausibilità. E ciò finisce per rendere ancora più cupi e disperati gli scorci di follia di cui quest'opera è punteggiata.

La realizzazione dell'anime, a cura del sempre ottimo studio Madhouse, segue la sobrietà dell'impianto generale, ma si produce comunque in animazioni fluide e curate, arricchite da un ottimo accompagnamento sonoro, che vede anche la partecipazione di David Sylvian per una delle sigle di chiusura.

Un'opera intricata, e a tratti prolissa (in totale gli episodi sono 74!), ma indubbiamente affascinante (alcuni personaggi, come Lunge, sono memorabili). E, al tempo stesso, inquietante, di quell'inquietudine sottile e aliena che si insinua nelle pieghe di qualsiasi sicurezza. Da vedere (e ponderare) con la dovuta calma.