La premessa di Super è sempre quella del "cosa accadrebbe se esistessero davvero i supereroi", ma il protagonista qui non è un giovane sfigato di belle speranze che, sotto sotto, deve solo aggiustarsi i capelli, togliersi gli occhiali, e credere di più in sé stesso per rimorchiare la gnocca del liceo. No, il protagonista di Super è un patetico disadattato di mezza età, che ricorda molto più da vicino i veri supereroi del mondo reale protagonisti del film/documentario Superheroes.

La forza di questo film sta forse nel suo giocare continuamente con le aspettative dello spettatore: si passa dalla commedia al dramma, dalla farsa al realismo, dal patetico all'esaltante, in una girandola di cambi di registro repentini e fulminanti. Ogni volta che si crede di averlo inquadrato, Super cambia le carte in tavola e costringe a ripensare tutto, e lo fa con classe ed eleganza, senza cercare a tutti i costi il colpo di scena, anzi.

Perché in fondo tutti i colpi di scena di Super sono prevedibili, attesi, com'è prevedibile la vita misera e patetica di chi si è visto servire dal destino una mano perdente. Ma forse il messaggio di questo film è proprio che, anche con in mano le carte sbagliate, in fondo si può comunque giocare una grande partita.


PREVIOUSLY, ON MOVIE REVIEWS: To Rome with love

BONUS RINGRAZIAMENTI EDITION:
Un grazie a Gabbre che m'ha fatto conoscere questo film segnalandolo su Google+!