L'animale videogiocatore dovrebbe essere - per definizione - un qualcuno che spende il suo tempo a salvare principesse e pestare alieni. In realtà spesso l'esemplare di suddetta specie spende altrettanto tempo - e in alcuni casi limite molto più tempo - in attività collaterali che col videogioco non hanno poi molto a che fare. Queste attività finiscono con diventare dei veri e propri meta-giochi, e di seguito ne vedremo cinque tra i più comuni...

  1. IL FORUM. Meta-gioco tra i più antichi, chi ci si dedica spende più tempo a parlare di videogiochi, che non a giocarci davvero. Ancor peggio, spesso si diverte di più a parlarne che non a giocarli. La frequentazione dei forum ruota intorno a due elementi: le sempreverdi polemiche con gli altri frequentatori, e l'occasionale corsa per la conquista delle rare esponenti del gentil sesso che ogni tanto fanno capolino tra i messaggi (conquista che ovviamente diventa punto di partenza per ulteriori polemiche).
  2. L'ACHIEVEMENT HUNTING. Questo meta-gioco inizia in modo subdolo: chi lo pratica spesso inizia con la scusa del "oh, però con 'sti achievement uno è davvero spinto a sviscerarsi il gioco al 100%!". Il punto di non ritorno arriva quando si cominciano a comprare giochi insulsi solo per sbloccarne gli achievement...
  3. IL COLLEZIONISMO. Anche questo meta-gioco comincia in modo subdolo: casualmente ci si ferma a rimirare l'ordinata disposizione delle costine di due/tre giochi ben riposti sul proprio scaffale, e la si trova bella e piacevole all'occhio. Successivamente, si prova il brivido di aggiungere un altro gioco all'ordinato quadretto, e poi ancora un altro, e ancora un altro, e tutti quei colori, tutti quei titoli... Il collezionismo si manifesta in tutta la sua virulenza quando la quantità di giochi acquistati al day one e rimasti nel cellofan supera quella dei giochi effettivamente provati, ma soprattutto quando ci si rende conto che davvero, immancabilmente, il gioco migliore è sempre quello che ancora non si ha...
  4. LA LAMENTOSITÀ. Più ti lamenti, più sei fico (una posa un po' nichilistico-esistenzialista). Assassin's Creed è sempre uguale. Call of Duty ha rotto le balle. FIFA non è più come una volta. I cori di lagne si levano alti nel cielo all'unisono, iniziano alla prima preview e durano fino al day one. Perché non continuano dopo il day one? Perché il lamentoso irrecuperabile in realtà è troppo preso a giocare avidamente con Assassin's Creed, Call of Duty, FIFA, o qualsiasi altro gioco di cui fino a qualche ora prima diceva peste e corna, ma che aveva segretamente preordinato in limited edition con mazzi e pupazzi mesi prima...
  5. MIO VS TUO. Il più antico, il più nobile dei meta-giochi. Si narra che alle origini di tanti geni dell'informatica ci sia uno Spectrum trovato sotto l'albero di Natale al posto del desiderato Commodore 64, che li portò a non poter far altro che affogare la loro delusione in rabbiose sequele di "sì ma col mio ci programmo!". I più grandi giocatori di FPS "old school" si alimentano del loro odio per Call of Duty. Il derby più importante in FIFA è quello contro PES. Il gioco più bello per PS3 è l'esclusiva che non c'è sull'odiata XBox 360.
Che poi alla fine, si sa, si riduce tutto a questo.