"Verso il mondo dei videogiochi, dove tutto è luce e colore" diceva una pubblicità di quasi 20 anni fa. BIT.TRIP RUNNER rispetta appieno questa visione primigena del videogioco, e trasporta in un mondo che sembra essere il futuro del videogame così come ce lo si sarebbe potuto immaginare nei primi anni 80 - un mondo da attraversare di corsa come in Canabalt, ma con la precisione (e le sonorità) di un rhythm game.

Il protagonista di BIT.TRIP RUNNER ha a sua disposizione diverse azioni - salto, scivolata, etc - ciascuna delle quali da usare per affrontare una specifica categoria di ostacoli. Ad ogni ostacolo superato viene prodotta una breve serie di note che va ad integrarsi con la colonna sonora, cosa che, unita alla rigidità del tempismo con cui vanno eseguite le mosse, e alla presenza di determinati bonus che "potenziano" la colonna sonora, fa somigliare molto il gioco ad un vero e proprio rhythm game, nonostante di primo acchito possa sembrare un normale - per quanto retropsichedelico - run'n'jump.

Il succo del gameplay consiste quindi nel memorizzare alla perfezione ogni livello, per essere in grado di premere il tasto giusto al momento giusto: i margini d'errore sono piuttosto ristretti, e ogni sbaglio riporta al punto di partenza. BIT.TRIP RUNNER richiede perciò una certa dedizione, ed è facile stancarsi dopo un po', nonostante lo spettacolo audiovisivo (che forse avrebbe potuto essere più vario). In conclusione, un gioco da prendere a piccole dosi (magari nella sua versione portatile per 3DS), perfetto se lo si trova a un euro o giù di lì durante uno dei frequenti saldi di Steam, se non altro per godersi il suo mondo di "luce e colore". A prezzo pieno, invece... meglio pensarci un attimo.