Quando i cantanti famosi prestano la propria faccia alla fantascienza ne esce sempre qualcosa di interessante. Dopo i film con David Bowie e Will Smith, questa volta tocca a Justin Timberlake mostrarsi abile nella lettura dei copioni e, nonostante qualche scelta stilistica opinabile, è difficile parlare male dell'ultimo lavoro del regista di Gattaca.

In un futuro non troppo lontano e piuttosto credibile, la razza umana vede come unico metodo di controllo delle nascite l'utilizzo di ore della propria vita come moneta di scambio. Così i più ricchi di ore saranno inevitabilmente i più virtuosi e destinati al lusso, mentre l'uomo medio, come il protagonista, sarà destinato a fare i conti con la possibilità di morire da un momento all'altro.

A livello artistico e scenico la genialità della trama non è stata sprecata, e ha trovato una realizzazione assolutamente all'altezza e carica di fascino. D'altro canto bisogna fare i conti con due/tre protagonisti sempre molto sopra le righe che non aiutano a immedesimarsi in loro, anche se dal primo all'ultimo minuto avranno comunque il nostro favore.

Non sarà il nuovo Blade Runner, ma sicuramente è un film che potrebbe lasciare il segno nell'universo sci-fi.