Un prototipo di hardware c'è, e lo sviluppo del sistema operativo è iniziato. È ora di cominciare a farsi conoscere, e quale miglior occasione del Consumer Electronics Show, il famigerato e acronimicamente ambiguo CES?

In questo post della serie A History of the Amiga, Jeremy Reimer di Ars Technica ci parla del lavoro forsennato ma appassionato dei ragazzi della giovane Amiga Inc., e della prova del fuoco che affrontarono quando finalmente mostrarono per la prima volta l'Amiga (alias Lorraine, alias Joe Pillow) al CES di gennaio del 1984. L'articolo originale, per chi volesse, è disponibile qui.

LAVORARE 90 ORE A SETTIMANA

RJ Mical ricorda com'era la vita in quei primi, concitati giorni:

"Lavoravamo con grande passione... ciò che ricordo con maggior affetto, è quanto ci tenevamo a quello che stavamo facendo. Avevamo qualcosa da dimostrare... un vero amore per ciò che facevamo. Creammo la nostra famiglia lì."

Come durante i primi giorni alla Atari, le persone non erano giudicate per il loro aspetto o per le loro stramberie, ma solo per quanto bene sapevano fare il proprio lavoro. Dale Luck, uno degli ingegneri chiave che lavoravano al sistema operativo, sembrava un po' il tipico hippie, e c'erano anche impiegati che arrivavano in ufficio con calzamaglie viola e morbide pantofole rosa. "Purché il lavoro venga fatto, non m'importa dell'aspetto della gente" era la filosofia di Jay Miner. Non era solo una famiglia: era una famiglia felice. Tutti erano uniti dalla volontà di creare la migliore macchina possibile.

Perché tutti lavoravano così duramente, accumulando tonnellate di ore di lavoro fino a tarda notte (e a volte per tutta la notte) solo per creare un nuovo computer? L'impegno oltre ogni limite dei lavoratori del settore high-tech è stato una costante sin da quando Silicon Valley è diventata LA Silicon Valley. Le società hanno spesso raccolto i benefici derivanti da lavoratori disposti ad accumulare centinaia di ore di straordinario non pagato ogni mese. I manager delle società appartenenti ad altri settori probabilmente guardano a queste società informatiche e si chiedono perché non riescano ad ottenere gli stessi sforzi dai propri lavoratori.

Parte della risposta sta nei livelli estremi, quasi autistici di concentrazione a cui arrivano gli ingegneri hardware e software quando lavorano alla massima efficienza. Le preoccupazioni quotidiane come mangiare, dormire e lavarsi spesso svaniscono quando un ingegnere è nella "zona". Tuttavia, io credo che le cose in realtà vadano al di là di questa semplice spiegazione. Gli impiegati delle piccole società di computer hanno una posizione speciale, che gli altri ingegneri non possono neanche sperare di occupare. Hanno la possibilità di prendere importanti decisioni tecniche, che avranno effetti a lungo termine per l'intera industria. Spesso, inventano tecniche ed idee nuove che cambiano significativamente il modo in cui le persone interagiscono con i loro computer. Questo tipo di potere e questo tipo di autorità diventano una droga per degli impiegati ordinari: li rendono entusiasti di ciò che fanno, e questo entusiasmo li spinge a voler realizzare più di quanto avessero mai pensato e a volerlo realizzare subito. La maratona di tre settimane di RJ Mical per inventare Intuition fu un esempio di tutto ciò, ma nella storia di Amiga ce ne furono molti altri.

Gli impiegati della Amiga Inc. avevano bisogno di questa energia e di questa passione, perché c'era una scadenza che si stava avvicinando velocemente. Il Consumer Electronics Show, o CES, era programmato per il gennaio del 1984.

IL CES DI GENNAIO E L'ACQUISIZIONE DI AMIGA

Il CES si era significativamente espanso dalla sua nascita nel 1967. Il primo CES si tenne a New York, e attirò 200 espositori e 17.500 visitatori. Tra i prodotti che debuttarono al CES c'erano già stati i videoregistratori (1970), i camcorder (1981) ed i lettori di compact disk (sempre nel 1981). Il CES faceva da casa anche per tutta la nascente industria dei videogiochi, che non ebbe una sua propria fiera (l'E3) fino al 1995.

Alla Amiga Inc. i soldi scarseggiavano, e non ce n'erano a sufficienza per spedire il prototipo alla fiera con mezzi e modalità che ne assicurassero l'integrità. Gli ingegneri erano comprensibilmente nervosi all'idea di far passare un dispositivo così delicato attraverso i rigori dei trasporti commerciali. Così, RJ Mical e Dale Luck prenotarono un posto aggiuntivo in aereo, in mezzo a loro due, e ricoprirono il traballante prototipo di cuscini, come misura extra di sicurezza. Secondo le norme delle linee aeree, il "passeggero" extra doveva avere un nome, così Lorraine divenne "Joe Pillow" ("Joe Cuscino"). Già che c'erano, gli ingegneri disegnarono una faccia felice sulla federa del cuscino frontale, e dotarono Joe di una cravatta. Tentarono anche di farsi dare un pasto extra per il loro insolito compagno di viaggio, ma le assistenti di volo si rifiutarono di dar da mangiare a quel passeggero, già molto gonfio e "pieno" di per sé.

Il CES del gennaio 1984 fu al tempo stesso entusiasmante ed estenuante per gli ingegneri Amiga. La società affittò un piccolo stand nella West Hall del CES, che aveva, dietro allo spazio aperto al pubblico, uno spazio chiuso dove sarebbe stata mostrata l'"arma segreta", il computer Lorraine. Una porta sorvegliata portava al "santuario interno", ed una volta dentro le persone potevano finalmente vedere le massicce versioni breadboard dei chip, poggiate su un piccolo tavolo coperto con un panno. Molti erano scettici e sollevavano il panno dopo aver visto la dimostrazione, pensando che il "vero" computer fosse nascosto sotto al tavolo.

Il sistema operativo e gli altri software non erano per nulla pronti, per cui RJ Mical e Dale Luck lavorarono tutta la notte per creare un software che dimostrasse l'incredibile potenza dei chip. La prima demo che crearono si chiamava Boing e mostrava una grande sfera a quadri che rotava su sé stessa e rimbalzava per lo schermo, proiettando la sua ombra su una griglia sullo sfondo, ed emettendo un sonoro tonfo in stereo ogni volta che toccava il fondo dello schermo. Questo effetto sonoro era stato ottenuto campionando Bob Pariseau mentre colpiva la saracinesca di un garage con una delle celebrate mazze da baseball di spugna del team. La Boing Ball finì per diventare un'immagine iconica ed uno dei simboli dell'Amiga.
La famosa demo Amiga Boing Ball
Il CES di gennaio fu un gran successo per il team Amiga, e la società vi diede seguito mostrando dei veri e propri chip prototipo al CES di giugno a Chicago. Nel frattempo però le finanze di Amiga Inc. si stavano rapidamente esaurendo. Il CEO David Morse presentò Amiga a diverse società, tra cui Sony, Hewlett-Packard, Philips, Apple, e Silicon Graphics, ma l'unica a mostrare interesse fu Atari, che prestò ad un'Amiga Inc. in affanno 500.000 dollari durante una serie di estenuanti negoziazioni per acquisirla. Secondo il contratto che fu stipulato, Amiga Inc. avrebbe dovuto ripagare il prestito entro giugno, o cedere ad Atari tutte le sue tecnologie. Nelle parole di Jay Miner, "fu stupido accettare una cosa simile, ma non c'era scelta". Nel frattempo, Jay aveva già messo una seconda ipoteca sulla sua casa per finanziare Amiga Inc.

Fortunatamente (o sfortunatamente, a seconda di come si immagini che una storia alternativa di Amiga sarebbe potuta essere) la Commodore si fece avanti all'ultimo momento con un proprio piano di acquisizione. Commodore fornì ad Amiga Inc. i 500.000 dollari per ripagare Atari, per un po' offrì 4 milioni di dollari per comprare i diritti di utilizzo dei chip custom, ed infine andò di all in e pagò 24 milioni di dollari per comprare l'intera compagnia. L'Amiga era stata salvata, ma ora apparteneva alla Commodore.

BONUS 1 SEE FOR YOURSELF EDITION:
La Boing Ball in azione:


BONUS 2 LUI C'ERA EDITION:
Un barbuto Dale Luck parla della creazione della demo:


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