Dall'esterno, col suo aspetto da survival horror pixelloso, Home potrebbe sembrare un qualcosa di simile al bellissimo Lone Survivor di Jasper Byrne. In realtà si tratta di un'esperienza estremamente diversa.

Home è completamente incentrato sulla narrazione: l'unico vero gameplay, in assenza di combattimenti e di enigmi veri e propri, consiste nel prendere piccole e grandi decisioni lungo il procedere - piuttosto lineare - della storia.

Manipolando in questo modo la narrazione si possono quindi esplorare - andando un po' a tentoni, in verità - piccoli e grandi risvolti della trama, e anche arrivare a svolte che ne cambiano completamente l'esito.

Un piccolo esperimento che, considerata la sua breve durata (un'oretta scarsa) e il costo estremamente accessibile (un paio di euro) può costituire un piacevole e intrigante sfizio, perfetto per quando non si ha proprio fame, ma si ha comunque voglia di qualcosa di buono.