Ci scrive Paoletto Paoletti da Lisciano Niccone (PG): "Caro Recensopolo, complimenti per il blog! Lo apprezzo tantissimo e ti ho già donato 1.000 euro via PayPal e mi sono già abbonato a tutti i tuoi post con Flattr, ma dimmi o splendido sito web, cos'altro posso fare per glorificare la tua esistenza?".

Caro Paoletto, anzitutto grazie per la donazione e per il supporto, non preoccuparti, anche se non è molto almeno ci paghiamo il caffè al bar la mattina. Per quanto riguarda la tua domanda, credo che un bel modo per riverirci potrebbe essere di fare anche tu come i ragazzi di Secret Base, autori di Bitejacker, il gioco della domenica di oggi.

Bitejacker...
Bitejacker infatti è un gioco (indie) che omaggia il webshow Bytejacker (dedicato ai giochi indie). Per cui caro Paoletti se sei un programmatore skillato sentiti libero di fare il gioco di Recensopoli (per le parti sexy alla God of War prendi pure spunto dal clicca la gnocca).
...e Bytejacker
Il gioco vede i protagonisti dello show, il bell'uomo Anthony Carboni visibile qui sopra e l'ineffabile cameraman Jonathan Rivera, alle prese con un'invasione di zombie.
Il dinamico duo
Bitejacker è un classico sparatutto visto dall'alto: ci si muove con la tastiera, e si punta e si spara con il mouse. La semplice struttura di base è declinata in maniera da votarla al grinding più selvaggio: lungo gli scenari si possono recuperare armi aggiuntive, soldi, munizioni, e salvare sopravvissuti qui e là. L'aspetto grinding (ma potremmo definirlo anche achievement-oriented) si rivela nel fatto che praticamente qualsiasi azione si faccia va a potenziare una qualche statistica, deputata allo sblocco di un qualche bonus: se si fanno tot km aumenta la velocità del personaggio, se si ammazzano tot zombie si sblocca la versione più potente dell'arma, se si spendono tot soldi nel negozio tra uno stage e l'altro si abbasseranno i prezzi dei vari item, e così via.
Ogni colpo sparato, ogni metro percorso, ogni oggetto trovato: tutto fa brodo per sbloccare le miriadi di potenziamenti
Ovviamente tutto ciò provoca forte dipendenza nel videogiocatore medio, che un po' si diverte a sbudellare zombie un po' va avanti per inerzia allo scopo di potenziare il proprio arsenale. Quando si muore o si esce dal gioco le statistiche del personaggio rimangono comunque inalterate, per cui l'idea è di giocare e rigiocare fino a che non si ammazzano tutti i boss (pure questi sbloccabili in base a determinati parametri!) e si ottengono tutti i bonus.

Per fortuna Bitejacker non è solo ingegneria della compulsione, ma anche grafica 8 bit curata, sonoro orecchiabile e attenzione al dettaglio. Di tanto in tanto ci sono dei cameo di altri personaggi provenienti dai più famosi giochi indie, e Anthony e Jonathan hanno dato la propria voce alle loro controparti virtuali.
E per la gioia dei fan di Mortal Kombat c'è pure il TOASTYYY
Perché dovrei giocare a Bitejacker invece di guardarmi Buona Domenica?
Perché così puoi prendere spunto per il gioco di Recensopoli ed essere il primo fortunatissimo protagonista della futura rubrica IL GIUOCO DI RECENSOPOLI.

UN CLIC QUI E LA DOMENICA PASSA!