2011, l'odissea nello spazio è ormai finita e, nel mezzo tra l'anno del contatto e la fine del mondo per come lo conoscevano i Maya, Recensopoli si è inoltrata in un futuro post apocalittico carico di emozioni e citazioni. Potremmo parlare per ore (o anche solo secondi) del perché se arrivasse un inverno nucleare il mondo diventerebbe così squisitamente anni 60 e l'ecosistema acquisirebbe nuove e violente mutazioni genetiche da dare lavoro a Spider-Man per diversi anni. Ma no, non ne parleremo. Oggi siamo qui per parlare di un viaggio. Il viaggio del nostro Drakonio nel futuro immaginato da Bethesda.

I videogiochi migliori sono quelli che riescono a creare un mondo reale, credibile, coinvolgente e fanno calare il videogiocatore in questo mondo, convincendolo di essere lì. E non è solo per la grafica, per gli effetti speciali, per le scenografie. Cioè, è anche questo, ma serve anche il testo giusto, la musica, una storia credibile. In sostanza serve ciò che fa Fallout 3.
"Vedete? C'ho il cannone grande!"
Fallout è uno sparatutto in prima persona e in terza (può scegliere il giocatore on time) con una forte componente GDR (gioco di ruolo) e free roaming (si può andare in giro dove si vuole in una vastissima mappa). Lo scenario in cui si dipana l'avventura è una Washington DC come mai è stata vista: molti anni dopo il grande conflitto, all'umanità resta da vivere tra le macerie di un ricco passato. L'acqua è contaminata dalle radiazioni, e le stesse hanno cambiato radicalmente la fauna e la flora. Nuove specie di animali popolano la Terra e, lasciatevelo dire, nessuna di queste è amichevole.
"Vengo in pace!"
Il gioco inizia in un Vault, ovvero un vasto rifugio antiatomico, uno dei tanti disseminati nel globo, dove poche fortunate comunità isolate crescono con i propri figli, lontano dagli orrori dello scenario postatomico. Un luogo dove ognuno ha un ruolo grazie ad un esame attitudinale, dove affianco a cartoni animati fumettosi stile anni sessanta troviamo laser futuristi e bot di sicurezza elettronici.
"Non te l'aspettavi la pistola laser, eh???"
PICCOLO SPOILER: Ben presto saremo scaraventati fuori, in un mondo ostile. Il primo agglomerato abitativo che ho visitato è stato la città di Megaton. Una città cresciuta attorno ad una bomba atomica inesplosa, dove alcuni abitanti hanno creato un culto religioso incentrato su di essa. Questo spoiler lo faccio per cercare di ricreare in piccola parte lo scenario in cui andrete ad immergervi, perché l'esperienza di gioco è estremamente varia.

Questo è stato il primo gioco in assoluto in cui mi sono sentito davvero libero di fare quello che volevo. Le nostre azioni hanno una forte componente morale e, tramite il Karma, se commetteremo azioni cattive (e credete, possiamo essere davvero cattivi) avremo un pessimo Karma e viceversa, il tutto andando a riversarsi nelle reazioni dei PNG (personaggi non giocanti) nei nostri confronti.
"Vieni qua: non ho cattive intenzioni..."
Stavo facendo una missione a gioco inoltrato e ho acceso la radio dal pad che si ha al polso: mi sono sorpreso con me stesso quando ho sentito lo speaker radiofonico che elencava le mia gesta eroiche... cavoli!

Per concludere, il gioco è molto vario. Armi e corazze sono numerosissime e spaziano da fucili laser a spara piombini, da cappelli da cowboy a caschi da moto, da armature in pelle borchiate a tute antiradiazioni. Estrema varietà e il futuristico che va a braccetto con il retrò. Ottimo connubio ben studiato.

Inizialmente saremo inermi girovaghi nello scenario dove anche un topo-talpa sarà una minaccia, per poi trovarci, crescendo, a sgominare una banda di schiavisti pesantemente armata. Occhio alle munizioni, a volte abbondano e a volte scarseggiano!
"Ammazza e mo'... chi pulisce tutto?"
In sostanza il gioco è ben fatto e estremamente lungo (si vociferano 100 ore). Dà una grande illusione di libertà, ma anche di estrema decadenza, e i dungeon (ovvero i labirinti, le segrete, le missioni all'interno) non sono lunghissimi e quindi difficilmente ci si sentirà intrappolati. Mi è piaciuto e lo consiglio.

GIUDIZIO FINALE: 9,5
Il cowboy, quando muore, muore solo...