Prendete un engine derivato da quello del primissimo Quake e un gameplay alla Wolfenstein 3D, dotate il tutto di un'estetica giapponesante e virata al viola, e avrete qualcosa di molto simile a questo RetroBlazer, first person shooter indie di cui è da poco disponibile una demo in versione alpha. Molto bello da vedere e da sentire, accattivante e immediato da giocare, si rivela però frustrante e noioso da portare avanti.

Graficamente il gioco sembra un Wolfenstein 3D fatto in Giappone: le texture, le armi e i personaggi - questi ultimi sono dei semplici sprite, come s'usava ai tempi - sembrano usciti direttamente da un coin op nipponico degli anni 90. L'effetto è molto bello, e la prevalenza di tonalità violacee dà un tocco di esoticità al tutto. Anche sul versante audio si respira aria d'oriente, dato che sia le musiche sia gli effetti sonori sono rippati da giochi nipponici, più precisamente dalla serie dei Mega Man, almeno stando ad alcuni commenti su YouTube.

Il problema è che, nonostante una giocabilità prettamente old school e una fluidità più unica che rara al giorno d'oggi, il tutto viene a noia molto presto: ci sono poche tipologie di nemici, pochi tipi di armi, e soprattutto gli ambienti sembrano tutti uguali tra di loro, anche a causa del level design alla Wolfenstein 3D fatto unicamente di labirinti e corridoi, e per nulla sviluppato in altezza. Bisogna considerare però che si tratta ancora di una versione alpha - per dire, è anche necessario regolare i comandi dopo l'installazione - per cui al momento diciamo solo che RetroBlazer potrebbe avere delle ottime, ottime potenzialità...

ATTESOMETRO: 3/5