Ovviamente, essendo venduta come serie fantasy, temevo (nonostante le tante rassicurazioni) che Game of Thrones fosse il solito polpettone indigesto... e invece no.

Game of Thrones è una serie validissima, che con la sua trama ricca di intrighi a corte (con relativa abbondanza di fornicazioni e ammazzamenti sanguinosi) si colloca molto più dalle parti di Rome che non da quelle di Tolkien e dintorni.

C'è, sì, una spolverata di sovrannaturale, ma è fortemente limitata e comunque molto cupa, tanto che a tratti le atmosfere mi hanno ricordato quelle di Berserk.

Piuttosto, Game of Thrones si fa apprezzare soprattutto per la grandissima cura riposta nella caratterizzazione dei personaggi e delle ambientazioni: si ha sempre la sensazione che siano i luoghi e i personaggi (con tutte le loro ambiguità) a muovere la narrazione, e non il contrario.

Ciò rende il dipanarsi della trama tutt'altro che scontato, e ricco di idiosincrasie, a differenza degli svolgimenti estremamente lineari e piatti a cui siamo abituati. Il ritmo è bello sostenuto, tanto che a volte si fa un po' di fatica a seguire il tutto, ma senza mai arrivare al punto di perdersi.

Budget ben sfruttato in quasi tutte le dieci puntate, con fotografia ed effetti speciali di livello, anche se in rari casi si è voluto fare forse il passo più lungo della gamba, con risultati capaci di incrinare non poco la sospensione dell'incredulità.

In ogni caso, tra un po' inizia la seconda stagione, e l'inverno sta arrivando...


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