Spartacus: Gods of the Arena è un prequel più che apprezzabile, che ripropone ancora una volta l'abbondanza di sesso, violenza e intrighi che aveva fatto la fortuna del suo predecessore, e la ripropone in una veste sicuramente più curata e matura dal punto di vista realizzativo.

Ciò che manca è, ahimè, proprio il compianto Andy Whitfield: il suo personaggio a tratti sornione donava a Spartacus: Blood and Sand quel pizzico di umorismo che ogni tamarrata che si rispetti deve avere, mentre questo Spartacus: Gods of the Arena finisce per prendersi un po' troppo sul serio.

Ciò non toglie che alla fine i sei episodi si lascino guardare con assoluto piacere, specie quando sono in scena gli smagheggiamenti di Batiatus e Xena, che costituiscono la parte forse più riuscita del tutto. Il resto un po' vive sulla rendita del successo del predecessore, ma ha i suoi momenti.

In conclusione, tutto bene, e ora vediamo che combinerà Spartacus: Vengeance...

Gannicus vuole fare il buffonazzo, ma alla fine è un clown triste

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