E così, dopo otto lunghi anni, è arrivata la fine anche per House. Una chiusura capace di far perdonare la mediocrità e la stanchezza dell'ultimo periodo? Un po' ci prova pure, e per un attimo sembra quasi riuscirci... ma evidentemente ormai il morbo di Grey's Anatomy era in uno stadio troppo avanzato per debellarlo completamente...

Questo finale è concettualmente identico a quello di Chuck: un lungo addio con tutti i protagonisti della serie, che passano a fare un saluto per rendere omaggio al passato. Il problema è che House non è Chuck: questi sentimentalismi non gli si addicono, e per salvare le apparenze c'è stato bisogno di colorarli coi toni cupi, morbosi e cinici del dottore... ottenendo come risultato un polpettone con dentro tutto e il contrario di tutto, senza un vero sapore.

Il finale della scorsa stagione, per dire, pur con tutti i suoi difetti sarebbe stato molto più appropriato. E invece no, House ha deciso di congedarsi nella mediocrità, avendo premura di non infastidire troppo nessuno, e quasi chiedendo scusa per aver, qualche volta, osato uscire fuori dai ranghi.

Alla fine, neanche il genio di House è riuscito a risolvere l'enigma di quel meccanismo perverso che è la TV. Ma tutto sommato la lotta è stata onorevole e, anche se la spugna è stata gettata molto prima della fine dell'incontro, sarà comunque un match che rimarrà nella storia.

So long, dottore

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