Dato che la vita reale prevede noiose mansioni quali lavorare, lavarsi, mangiare, vestirsi e financo studiare, e il tempo non è mai abbastanza, inauguriamo oggi la fantastica nuova rubrica del blog: VIDEOGIOCHI IN CORSO.

Qui si parlerà dei giochi che stiamo provando al momento, giochi appena iniziati, a metà, prossimi alla fine o prossimi all'abbandono, elargendo brevi impressioni en passant, che potrebbero ma anche no diventare in futuro recensioni vere e proprie.

Ma passiamo ai due titoli inaugurali: Fist of The North Star: Ken's Rage e Deadly Premonition.

FIST OF THE NORTH STAR: KEN'S RAGE

Ovvero IL VIDEOGIOCO DI KEN IL GUERRIERO. Mai, mai, scorderai... iniziava la sigla italiana del cartone. Ed è esatto: mai, mai, scorderai i soldi spesi e le speranze disilluse con i giochi dedicati all'eroe più loquace dei cartoni animati anni '80. Si andava da giochetti tutto sommato passabili (Last Battle per Megadrive) a picchiaduro a incontri più o meno disgustosi (quelli per Super Nintendo) a robe da latte alle ginocchia (il gioco da sala dove si dovevano prendere a pugni i cuscinetti).

In quest'epoca disperata il popolo di Hokuto attende fiducioso la venuta del salvatore ovvero del GIOCO DEFINITIVO DI KEN IL GUERRIERO, e stavolta tocca a Koei provare a ridare il sorriso (o a fregare i soldi) a noi che da piccoli ci allenavamo a trovare i punti di pressione per far esplodere gli amichetti delle medie.
"Ken, che giochi dimmerda che t'hanno fatto"
Fist of the North Star: Ken's Rage è la versione sette stelle di Dynasty Warriors, la saga di picchiaduro a scorrimento ad ambientazione storica per cui Koei è (tristemente) famosa. Il sottoscritto non ha mai dedicato a nessun Dynasty Warriors più di 10 minuti, perché sì l'idea di farsi largo tra centinaia di nemici a suon di mazzate suona bene, ma se poi ci si ritrova con una telecamera ad altezza piedi che non ti fa capire se sei a 10 centimetri o a 10 kilometri dagli avversari, e se non c'è un minimo di auto targeting che ti eviti di tirare colpi a vuoto il 90% delle volte, dici TI RICHIAMO IO e passi ad altro.

Il Dynasty Warriors di Kenshiro purtroppo si porta appresso questi difetti, però insomma Ken è Ken, per cui ti tappi il naso e vai avanti. E devo dire che una volta prese le misure con i difetti del sistema di gioco, ci si comincia a prendere gusto, certo dà sempre fastidio far partire IL COLPO DELLE CENTO MANI DI HOKUTO e fare a fette l'aria, certo la grafica è quella che è (carina, ma nulla più), certo capita di passare mezz'ore a girovagare senza sapere dove andare, ma Ken è Ken e il gioco segue molto fedelmente la storia della prima serie, per cui si ritrovano Lynn, Burt, Rei, Mamiya, Jagi, e via giapponesando. E ogni tanto parte pure qualche musica tratta dall'anime, che ringalluzzisce un comparto sonoro caratterizzato da tristi schitarrate pseudo hard rock (ma gli effetti sonori sono buoni e soprattutto c'è il UATTÀ di Kenshiro).

GIUDIZIO PROVVISORIO:
Ti richiamo io (ma stavolta per davvero).

DEADLY PREMONITION

Ovvero: il gioco controverso. Genere survival horror, uscito in Europa dopo molti mesi in cui la pubblicazione nei nostri lidi è stata in forse, questo titolo ha ricevuto recensioni molto distanti tra di loro. Principalmente, quelli che lo apprezzano ne sottolineano l'atmosfera di follia, quelli che invece lo stroncano ne evidenziano i limiti tecnici.

Giusto per non fare torto a questi ultimi, Deadly Premonition inizia con una presentazione in cui ti dice SONO UN GIOCO PENSATO PER LA PS2, ambientata in un bosco con gli alberi realizzati tramite le classiche due texture incrociate. Però insomma, ci sono i gemellini inquietanti, e c'è una donna sventrata appesa ad un albero, per cui la tua parte malata ti dice aspé, vediamo un po'.

Dopo un altro po' di presentazione il gioco finalmente ti mette al controllo del protagonista e lì ti dice SONO UN GIOCO PENSATO PER LA PS2, MA CON I CONTROLLI RISALENTI ALL'EPOCA DELLA PSX. Ovvero stick analogico non ti conosco, ovvero avanti per andare avanti e sinistra e destra per "sterzare". Cioè, a dire il vero sono gli stessi controlli di Resident Evil 4. In ogni caso pessimi.
Però guarda mò che grafffica
Però, però... ci sono delle fasi ambientate negli incubi del protagonista, immersi in un bosco tappezzato di foglie rosso sangue. Ci sono i mostri che sono degli inquietanti fantasmi/zombie che camminano all'indietro mugugnando "PLEEEASE KILL MEEE" (almeno credo, eh). Il protagonista si rivolge direttamente al giocatore chiamandolo ZACH (con frasi del tipo "Zach, allora che facciamo, andiamo avanti?" o "Zach, ce lo mettiamo 'sto fusibile nel generatore elettrico che abbiamo visto prima?"). E c'è la padrona dell'albergo dove alloggia il protagonista (una vecchietta di 120 anni) che fa la timidina ("Non sediamoci vicini, che mi metti in imbarazzo"). E ci sono una F e una K nascoste nel caffè mattutino.

Insomma Deadly Premonition sembra essere un gioco terribile, ma sufficientemente malato e pazzo da invogliare qualcuno (tra cui il sottoscritto) a provarlo. Un po' come Killer 7, diciamo.

GIUDIZIO PROVVISORIO:
Un giorno qualcuno ci dedicherà l'equivalente videoludico di Best Worst Movie.

BONUS:
Mai, mai, scorderai...