Il primo Assassin's Creed ce lo ricordiamo per gli occhioni di Jade Raymond e per una struttura di gioco promettente, ma minata da un bel po' di difetti. Il secondo ce lo ricordiamo per essere stato ciò che doveva essere il primo, di cui smussava un bel po' di spigoli e a cui aggiungeva un bel po' di extra di stampo free roaming.

Questo Assassin's Creed: Brotherhood è un mezzo seguito nonché un titolo di raccordo in vista del futuro terzo capitolo. Ed è anche il miglior Assassin's Creed mai realizzato.

Se questo sia un bene o un male, lo chiariamo subito: i difetti strutturali della serie ci sono tutti, a partire dal sistema di combattimento poco convincente, ma la carne sul fuoco è talmente tanta, e la realizzazione del tutto così rifinita, che a tratti si arriva pure a pensare che sì dai, gli occhioni di Jade Raymond brillavano sinceri.

"Credimi, è un bel giuoco! Credimi, perché sono gnocca!"
L'ambientazione romana di questo capitolo è SONTUOSA. I tramonti sui campi romani accompagnati dagli aulici brani della colonna sonora sono uno spettacolo. Assassin's Creed: Brotherhood ti spiattella tutto ciò davanti e poi ti dice toh, mettiti comodo, vuoi farti un giro? Premi il tasto tot e chiami Furiello De' Ronzini, il cavallo del Rinascimento. Vuoi andare dall'altra parte della città? Toh, c'è il sistema di gallerie sotterraneo che ti trasporta da un punto all'altro della mappa in un attimo. Vuoi qualcosa da fare? Apri la mappa e ci sono sempre decine di icone con missioni da fare, bandierine da raccogliere, piume da allisciare, punti di osservazione da sbloccare.
Vacanze romane
E così ti addentri in questo gioco che ti tratta da gran signore, e vista la qualità del servizio gli perdoni pure quel suo essere un po' troppo privo di sfida. Anzi, proprio per te che vuoi fare il super videogiocatore hardcore, quasi tutte le missioni hanno degli obiettivi secondari (limiti di tempo, modalità di assassinio particolari, etc) che a volte richiedono anche un certo impegno, e che se raggiunti ricompensano con una maggiore percentuale di completamento del gioco.
Missione secondaria: applica il teorema di Pitagora senza chiedere suggerimenti a Leonardo
Dopo un po' però ti accorgi che tutto questo sblocca qui sblocca là è in massima parte fine a sé stesso. A che servono armi migliori, se poi il combattimento è una sequela di contrattacchi che uccidono all'istante l'avversario anche se come arma hai un Calippo Fizz? Giusto un po' più utili sono i potenziamenti alle armature (che più che nei combattimenti servono a evitare la morte dopo le cadute più rovinose), e le armi da lancio per l'Assassino che non rinuncia mai ad un po' di sano stealth accompagnato da cecchinaggio.
In mano a Ezio Auditore da Firenze (baciamo le mani) tutto diventa arma di morte
Per il resto l'aggiunta più di rilievo di quest'ultima incarnazione del franchise (manco fosse un'agenzia Tecnocasa) sta nella possibilità di arruolare un po' di gente in una propria cricca (la Brotherhood del titolo). Non si può arruolare chiunque, ma solo determinate persone e solo dopo averne completato con successo le mini sidequest (che consistono solitamente nel menare qualcuno che ce l'ha con loro). I compari assassini vanno a costituire una vera e propria mossa speciale (con tanto di barra di energia che si ricarica col tempo) in quanto li si può richiamare in ogni momento per farli combattere contro i nemici.
Don Ezio Auditore da Firenze (baciamo le mani) e i suoi picciuotti
I compari possono anche essere fatti crescere di livello mandandoli in missione qui e là in Italia e in Europa, tramite un'interfaccia e un sistema che ricorda i giochini di Facebook tipo Mafia Wars. Anzi, per non farsi mancare nulla, esiste proprio la app ufficiale su Facebook (che è un clone ancora più sputato di Mafia Wars) dove si possono far crescere di livello i compari sbloccati nel gioco, con tutti i dati che si possono poi sincronizzare con il gioco vero e proprio.
L'unico extra che manca a questo gioco è la mountain bike con cambio Shimano
Il punto è che dopo un po', passata la sbornia iniziale, uno si accorge che un buon 80% di quello che ha fatto avrebbe anche potuto non farlo. Il problema, come accennavo prima, è che tutti questi extra alla fine si risolvono nel mezzo punto percentuale in più nel tasso di completamento del gioco, e poco più. Una FAQ del gioco che ho letto dice (cito a memoria) "una volta completato il gioco al 100% non avrai altro che la soddisfazione di averlo fatto".

Niente finali alternativi, niente missioni segrete, niente armi definitive (che del resto non farebbero tutta 'sta differenza), niente. Solo un ossessivo macinare missioni una dopo l'altra per avere la soddisfazione di aver fatto tutto. Giusto la side quest "The Truth" sblocca una scena aggiuntiva degna d'interesse, mentre completando certe sottomissioni di Leonardo si può accedere ad un paracadute con cui fare un po' di parapendio rinascimentale.
La mappa del gioco diventa presto come un album di figurine Panini
Con Assassin's Creed: Brotherhood la serie ha raggiunto la maturità, ma ancora non ha spiccato completamente il volo. Si tratta sicuramente di un ottimo titolo, piacevolissimo da giocare e dall'atmosfera a tratti molto evocativa, che mette comodo il giocatore vezzeggiandolo con mille riguardi e moine e gli offre un luna park virtuale con tantissimi intrattenimenti da gustare secondo il ritmo che preferisce. Peccato che tutti questi intrattenimenti non siano collegati in maniera più sostanziosa con il gameplay, e che quindi dopo un po' si abbia l'impressione di agire senza un vero scopo.
In Brotherhood il giocatore è protagonista e tutti gli fanno largo
Chiudo con un accenno al multiplayer. Non ci ho giocato molto, a causa di problemi tecnici che solo da poco ho risolto. In ogni caso prima di riuscire a trovare una sessione passano davvero delle ore, ma quelle poche volte che sono riuscito a fare qualche match devo dire che mi sono divertito.

Il multiplayer di Assassin's Creed: Brotherhood toglie del tutto la possibilità di combattere: si possono solo fare uccisioni rapide più o meno stealth. È proprio l'impronta stealth a rendere il tutto interessante: per non farsi scoprire bisogna mimetizzarsi tra i personaggi computerizzati, e viceversa per individuare i propri bersagli bisogna fare caso a comportamenti sospetti tra la folla. Anche quando lo stealth salta, ci si può comunque produrre in spettacolari inseguimenti tra i tetti. Sicuramente un piacevole e originale diversivo rispetto al solito multiplayer da FPS, ed un altro lato del gioco da approfondire e sviluppare nei prossimi capitoli.

PRO:
Scenograficamente sontuoso
Gameplay accessibile e piacevole
Affrontabile in maniera casual tanto quanto hardcore

CONTRO:
Peccato che in quest'ultimo caso i vantaggi siano pochi
E dopo un po' si va avanti solo per la scimmia del completamento a tutti i costi
Senza neanche una pietosa pacca sulla spalla alla fine!

GIUDIZIO FINALE: 8+++
Il San Andreas degli Assassin's Creed.