Super Meat Boy ha diversi punti a suo favore: gode dell'estetica malata di Edmund McMillen, è infarcito di citazioni a classici del passato, omaggia diversi altri giochi indie contemporanei permettendo di usarne i protagonisti, ha una marea di livelli segreti e non... la cosa fondamentale però è che è un gioco immediato e che si controlla alla perfezione, tanto che si finisce per perdonargli la crudeltà gratuita del suo level design...

Giocare a Super Meat Boy significa schivare lame e seghe circolari, evitare pozze di lava e cumuli di sali urticanti, sfuggire a missili a ricerca e raggi laser inesorabili... ogni livello è pieno di pericoli per il fragile protagonista, che però ha dalla sua un'agilità fuori dal comune, agilità che viene messa completamente a disposizione del giocatore tramite una risposta ai comandi briosa e scattante, coadiuvata da una fluidità dell'azione sempre inchiodata ai 60 fotogrammi al secondo e senza tempi morti: ogni volta che si fallisce il tentativo successivo parte subito, senza soluzione di continuità.

I controlli sono semplici e immediati - un tasto per saltare e uno per correre - così come semplice e immediata è la struttura del gioco: gli stage sono piccoli concentrati di cattiveria platform, indipendenti gli uni dagli altri e affrontabili in qualsiasi ordine, a piccole dosi singole o in sessioni più prolungate e intense. Un arcade puro, un inno alla semplicità e alla creatività, e una sfida per chiunque voglia mettere alla prova le sue doti in ambito platform...