Avevamo lasciato Stan in preda alla sua "crisi di mezza età", sprofondato in una depressione che lo aveva reso apatico e privo di qualsiasi interesse in alcunché. Questa puntata prosegue lungo lo stesso filone, rivelandosi se possibile ancora più triste e deprimente di quella che l'aveva preceduta.

Le gag non mancano, ma rimangono sullo sfondo: ancora una volta il fulcro dell'episodio sta tutto nel suo metatesto, con Stan che non capisce perché non riesce più a divertirsi, e che vorrebbe che tutto tornasse come prima. Ad un certo punto incontrerà altri come lui, ma la soluzione che gli si prospetterà davanti potrebbe rivelarsi peggiore del problema...

Sembra quasi che Parker e Stone stiano portando la loro crisi creativa (o forse, semplicemente, la loro stanchezza?) sullo schermo. Questa puntata aggiunge un nuovo tassello - vedremo se nella prossima proseguiranno su questa strada. In fondo, dietro la facciata fatta di cinismo e battute al vetriolo, si era sempre percepita una vena melanconica, specie negli ultimi tempi. Ora è in primo piano... sarà interessante vedere quale sarà la sua evoluzione.