Che persone ci sono dietro le migliaia di foto, video, tag, mi piace e quant'altro che quotidianamente affollano Facebook? Cosa c'è dietro quello specchio fatto di telecamere digitali, gps e check-in che è il web 2.0? Catfish è un film apparentemente banale - un documentario che segue una storia d'amore nata a distanza su Facebook, con tanto di prevedibile colpo di scena - ma ha il pregio di saper scavare fino in fondo e di non distogliere lo sguardo nel momento in cui il comune senso del pudore (e anche una sana dose d'imbarazzo) imporrebbero invece di glissare pietosamente.

C'è stato un certo dibattito intorno a questo film: è davvero una storia vera, come pretende di essere, o è tutta una finzione? Personalmente propendo per la seconda ipotesi, o meglio, credo che si tratti di una storia con basi di verità, ma molto romanzata. In ogni caso, è indiscutibile che si tratti di una storia verosimile, ma il punto alla fine non è questo, anche se il rapporto tra ciò che è vero e ciò che non lo è sicuramente ricopre un ruolo cruciale nel tutto.

Il punto è che Catfish mostra come la vita non solo non sia ciò che si vede nel reame patinato della TV, ma non sia neanche quella, apparentemente spontanea e proveniente "dal basso", che viene masticata, digerita e risputata nel web. Dietro le migliaia di foto, video, tag, mi piace e quant'altro, potrebbe non esserci altro che un enorme, profondissimo e disperato vuoto.


BONUS RINGRAZIAMENTI 2.0 EDITION:
Si ringrazia il blog dell'amichevole Cannibale, tramite il quale il sottoscritto ha scoperto questo film!