I nomi di Irving Gould e Mehdi Ali sarebbero diventati familiari agli amighisti solo nel triste periodo della morte della Commodore - in realtà però, questi due loschi figuri cominciarono a far danni sin da quella che fu l'epoca dell'oro dell'Amiga, quella dell'Amiga 500 e dell'Amiga 2000.

E così, mentre il mondo (e specialmente l'Europa) cominciava a rimanere a bocca aperta di fronte agli Amiga 500 e 2000 che iniziavano a dare bella mostra di sé nei negozi di informatica, alla Commodore c'era già chi gettava i semi avvelenati della futura disfatta. Jeremy Reimer di Ars Technica ci parla di questa rinascita (o prima vera nascita) dell'Amiga, brillante, ma con pesanti ombre, in questo post della serie A History of the Amiga, di seguito in italiano, o in originale qui.

LA CADUTA DI RATTIGAN

Jay Miner non aveva tutti i torti: il tempo era passato molto velocemente dal lancio dell'Amiga nel 1985, e non era l'unico a lamentarsene. Irving Gould, l'enigmatico finanziere che controllava a distanza la Commodore, cominciò a esprimere le sue preoccupazioni riguardo al troppo tempo che stava venendo impiegato per finalizzare l'Amiga 500 e l'Amiga 2000.

Gould, come tanti capi di aziende prima e dopo di lui, stava chiedendo l'impossibile. Riportare la Commodore in attivo era la priorità principale, e Rattigan aveva raggiunto il risultato tagliando gli stipendi con l'accetta. Creare un successore più popolare per l'Amiga 1000 era la priorità successiva, ed i pochi ingegneri rimasti stavano facendo del loro meglio con le scarse risorse che si erano salvate dai tagli.

I ritardi dell'Amiga 500 e dell'Amiga 2000 non erano le uniche colpe di cui Gould accusava Rattigan. In un intervista al Philadelphia Inquirer, Gould rimproverò a Rattigan anche di "tenere un profilo troppo alto", il che era un'accusa quanto mai fuori luogo. L'"alto profilo" di Rattigan era consistito semplicemente in un paio di interviste per delle riviste. In una di queste, il reporter gli chiese come si sentisse ad essere così poco conosciuto rispetto agli altri amministratori delegati dell'industria dei computer, come ad esempio John Sculley della Apple. Rattigan rispose che quando la compagnia per cui si lavora sta perdendo soldi l'essere conosciuti non è una priorità.

Rattigan sapeva di non poter vincere contro Gould, che possedeva sei milioni di azioni della Commodore, sui 30 milioni totali. Del resto, Gould era un avversario ingannevole: visitava raramente gli uffici Commodore, preferendo piuttosto chiamare al telefono diversi dipendenti, presso i quali metteva in cattiva luce Rattigan.
Irving Gould, immagine tratta da Commodore.ca
Nell'aprile del 1987, Gould affidò alla società di revisione contabile Dillon-Read il compito di preparare una relazione finanziaria sulla Commodore. Le società di revisione contabile sono tristemente famose per la loro abitudine di chiedere compensi fuori dal mondo per i loro servizi, salvo poi affidare il tutto ai loro dipendenti più inesperti, il cui lavoro si limita a sottolineare la necessità urgente, per il cliente di turno, di richiedere ulteriori servizi contabili. Questa particolare società di revisione non era diversa dalle altre, ma il consulente Dillon-Read che preparò la relazione aveva intenti ancor meno altruistici di quelli di cui abbiamo appena detto.

Questo consulente era Mehdi Ali, e legioni di dipendenti Commodore e di utenti Amiga avrebbero un giorno imparato a odiarne il nome.

La relazione suggeriva di rimpiazzare immediatamente Rattigan, e Gould ovviamente fu felicissimo di ottemperare a questa proposta: indisse una riunione del consiglio d'amministrazione, vietando esplicitamente che Rattigan vi prendesse parte. Rattigan sapeva che ormai i giochi erano fatti, ma decise di andare fino in fondo, e si presentò al lavoro la mattina successiva.

Le guardie avevano ricevuto l'ordine di non farlo accedere agli uffici, ma fecero finta di niente. Una di loro disse: "Che diavolo dovrei fare? Questo tizio è a capo della compagnia e l'ha rivoltata come un calzino, e io dovrei impedirgli di entrare? Siamo matti?".

La serratura dell'ufficio di Rattigan era stata sostituita. Un nugolo di avvocati lo intercettò, e lo informò che non era più un dipendente della Commodore. Rattigan chiese su quali basi fosse stato licenziato, ma gli avvocati si limitarono a rispondere in legalese stretto. Rassegnato al suo destino, Rattigan si lasciò scortare all'uscita. In piedi in mezzo al parcheggio, si guardò indietro per vedere la compagnia che aveva salvato, e si chiese cosa mai fosse andato storto.

Gould aveva vinto, ma aveva ottenuto al massimo una vittoria di Pirro. Perse il miglior amministratore delegato che avesse mai avuto, e, ancor peggio, per liberarsene aveva violato un contratto legalmente vincolante. Rattigan fece causa alla Commodore per la rottura del contratto e per 9 milioni di dollari di salario non pagati, e la Commodore rispose immediatamente con una controcausa da 24 milioni di dollari. Il tutto si risolse solo nel 1991, che ironicamente era anche l'anno in cui sarebbe dovuto scadere il contratto di Rattigan. L'ex amministratore delegato vinse, e la controcausa della Commodore fu abbandonata.

L'AMIGA COLPISCE ANCORA

E allora, cos'è che aveva realizzato Rattigan? Aveva fermato l'emorragia, riportato la Commodore in attivo, e reso possibili i due progetti che avrebbero fatto entrare l'Amiga nella sua età dell'oro: l'A500 e l'A2000. Entrambi i modelli furono commercializzati pochi mesi dopo il licenziamento di Rattigan.

Cosa sarebbe diventato l'Amiga se Rattigan fosse rimasto alla Commodore è un altro dei tanti "se" che rendono così intrigante la storia di questa piattaforma, ma è quello che Rattigan fece quando lavorava per la compagnia ciò che davvero conta. Salvando la Commodore, permise all'Amiga di sopravvivere, e l'Amiga 500 e l'Amiga 2000 avrebbero avuto un successo di vendite che polverizzò completamente gli scarsi profitti  dell'Amiga 1000.

Grazie a questi nuovi modelli, si entrò in una nuova fase della storia dell'Amiga. Questa storia non avrebbe più riguardato i suoi creatori originali della macchina, o gli sforzi di una compagnia per tentare di introdurre una nuova, rivoluzionaria tecnologia nel mercato. Da qui in poi, la storia dell'Amiga avrebbe riguardato i suoi utenti: un eterogeneo gruppo di persone che conobbero in vari modi la piattaforma e che l'avrebbero portata lungo diverse strade.

L'Amiga ora era dei giocatori, degli utenti delle BBS, dei demo coder, degli hacker, degli artisti grafici, degli animatori, e dei creatori di film e serie tv. La storia dell'Amiga sarebbe diventata la storia degli Amighisti.

BONUS ONLY AMIGA MAKES IT POSSIBLE EDITION:
Quando l'Amiga era di tutti, le celebrazioni si sprecavano: eccone qui una dritta dritta dal COMDEX del 1987:


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