Allora, le cose stanno così: di solito scarico tutte le novità indie dal Live e poi le provo a casaccio, nell'ordine con cui mi appaiono tra le robe scaricate. Giorni fa però, provato dalla quantità di monnezza che mi vedevo passare sullo schermo, ho deciso di scaricarmi qualche indie delle categorie "più scaricati", "primi in classifica" e così via.

Ovviamente me n'ero dimenticato, così quando ho cominciato a scrivere questo post ero tutto galvanizzato per il fatto che finalmente era capitato qualche gioco decente. Poi però la cosa ha cominciato a farsi sospetta, ho notato che i titoli più belli risalivano tutti a qualche tempo fa (a volte anche MOLTO tempo fa), ed è solo a quel punto che mi sono ricordato il gesto disperato che avevo compiuto qualche giorno prima. Amici, è proprio vero: puoi chiudere i conti col passato, ma il passato non chiuderà mai i suoi conti con te!

Mr. Gravity
Per una volta apriamo in bellezza con questo puzzle game rustico, ma interessante. In Mr. Gravity impersoniamo uno smile in una serie di livelli come al solito infarciti di trappole più o meno letali. La novità di questo titolo è che invece di controllare direttamente il protagonista si controlla la gravità - ad esempio muovendo a destra il protagonista "cadrà" verso destra, muovendo in alto "cadrà" verso l'alto, e così via - come fosse un VVVVVV multidirezionale, diciamo. Non mi ha preso abbastanza da allungare gli 80 MP/0,96 euri per sbloccare la versione completa, però insomma, le basi ci sono.

Along Came A Spider
Ohhh, ora sì che ragioniamo. Along Came A Spider è un platform in cui si controlla un ragno (ma va?), quindi potremo arrampicarci dappertutto e fare uso della ragnatela per dondolarci. Le piattaforme stesse sono composte da fili di ragnatela che dondolano continuamente e si deformano al nostro passaggio, ed il tutto è molto molto "fisico" e "pesante". Along Came A Spider però non si ferma alla pensata di fondo, ma offre anche un level design intrigante (ci sono pure i boss enormi su cui arrampicarsi, stile Shadow of the Colossus/Outland) ed uno stile grafico/sonoro da trip estremamente piacevole. 80 MP/0,96 euro ben spesi, dico!

Platformance: Castle Pain
Continuiamo la combo positiva di 'sto post con Platformance: Castle Pain, un platform dallo stile retro ambientato in un unico, enorme (più o meno) castello, e caratterizzato dalla possibilità di cambiare in qualunque momento tra tre tipi di zoom: ravvicinato sul giocatore, a media distanza, o ad una lontananza tale da poter vedere tutto il castello (come qui a destra). Il platforming è quello classico pixel perfect dell'era 8 bit, un po' legnoso e punitivo, e per quanto grande c'è solo un unico livello. Soprattutto per quest'ultima cosa non me lo sento di consigliarlo senza riserve, ma in fondo gli 80 MP/0,96 euri li vale, dai.

Apple Orchad Math
COCOCOCOMBO BREAKER! Torniamo coi piedi per terra per quanto riguarda la qualità media della roba indie sul Live con questo Apple Orchad Math, gioco "educational" che come potrete dedurre dal titolo fa venire l'orchite. Gli educational, come si sa, vanno evitati, e non perché ci sia niente di male a voler imparare giocando, anzi! Tuttavia, come ben sanno i giocatori che hanno vissuto le guerre puniche (quelle dell'impero Commodoromano contro gli Spectrumartaginesi), c'è una maledizione lanciata in tempi antichi che fa sì che qualsiasi gioco che si dichiari esplicitamente educativo venga fuori una merda totale (vedasi Gioventù Ribelle, a proposito, tra un po' arriva il 2 giugno eh?). Solo Nintendo, che come è noto ha fatto svariati patti con Satana, riesce a tirare fuori educational che non siano divertenti quanto una scampagnata tra i boschi su una mountain bike senza sellino, e del resto i vari Brain Trainer vengono spacciati come "fitness per il cervello", quindi nel loro caso la maledizione non colpisce. Ad ogni modo, l'unica persona che potrebbe spendere 80 MP/0,96 euri per comprare 'sto robo è quella che effettivamente potrebbe averne bisogno per imparare a farsi i conti in tasca.

PaperCraft
Di solito i giochi con protagonisti gli aeroplanini di carta hanno quel non so che di fiabesco, di hippie, di poesia scritta ai tempi delle medie... invece questo PaperCraft alla fine basterebbe cambiargli la grafica per farlo essere uno shoot'em up in piena regola. Il nostro aeroplanino di carta infatti è ipertecnologico: spara missili a ricerca, può essere potenziato dopo ogni missione, e in ogni momento si può scegliere se favorire potenza di fuoco, velocità dei movimenti o capacità difensive. Insomma è l'aeroplanino di carta di Crysis. Purtroppo anche questo PaperCraft più che un gioco è un abbozzo di gioco, quindi risparmiatevi pure gli 80 MP/0,96 euri (magari compratevici un po' di carta con cui fare degli aeroplanini veri, ecco).