La prima cosa che colpisce di questo Sleeping Dogs è la sua giocabilità, specie se raffrontata a quella dei GTA (mio unico termine di paragone, visto che non ho mai giocato né un Saints Row, né uno Yakuza, né alcun altro open world concorrente del titolo Rockstar). Il protagonista è reattivo, non si incastra ogni due secondi nello scenario, zompa da una parte all'altra manco fosse un Ezio Auditore, tira calci e pugni quasi (sottolineo il quasi) come un Batman, e non si fa mancare neanche il bullet time alla Max Payne.

Tanta giocabilità si scontra però con una produzione non ricca come quella dei titoli dei fratelli Houser: nonostante la conta poligonale e gli effetti decisamente next gen, le animazioni sono a volte un po' legnose e, eccezion fatta per le cutscene principali, spesso il parlato è in clamoroso fuori sincrono.

Anche la storia non è eccezionale: il dramma del poliziotto infiltrato che si affeziona ai compagni gangster sa di già visto, ed in Sleeping Dogs ha toni un po' da operetta, lontani dal cinismo dei Grand Theft Auto, ma anche dalla splendida fatiscenza di un Kane & Lynch 2: Dog Days.

Un titolo bello da giocare, insomma, ma che da vicino mostra qualche imperfezione e nel quale, soprattutto, la trama fatica a mantenere alto l'entusiasmo iniziale. Parliamo comunque di una decina d'ore di montagne russe, a cui ne fanno seguito un sei/sette giusto un po' più tiepidine, ma comunque piacevoli: un buon punto di ripartenza, in definitiva, per una serie di cui sarà sicuramente interessante vedere le evoluzioni future.


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