L'altra sera, per non sapere che fare, ho dato un'occhiata alla sezione dei giochi indie su XBox Live, e in fondo alle ultime novità ho trovato questo Revolver 360. Gli screenshot pieni di colori ultravivaci mi hanno convinto a scaricare la demo, e, per dire quanto m'è piaciuto questo gioco, quando la demo si è bloccata per chiedermi se volevo scaricare la versione completa, la mia risposta è stata SUBITO, VELOCE CHE DEVO CONTINUARE A GIOCARE.

Revolver 360 è uno sparatutto indie (sottospecie manic shooter, quelli con un miliardo di proiettili al secondo sullo schermo), sviluppato in Giappone e molto curato e rifinito per essere un titolo indipendente.

La prima cosa che colpisce infatti è la qualità della grafica: se per la navicella protagonista e per i nemici si è scelto uno stile geometrico/astratto (ma comunque in solido 3D con shader e sbrilluccichii vari), per gli sfondi si è andati molto più in là.
Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione?
Questo titolo infatti propone una serie di ambientazioni estremamente rifinite ed esteticamente appaganti, non dei veri e propri scenari, quanto delle "schermate 3D in movimento" che fanno da cornice all'azione di gioco. La relativa scarsità di dettagli e particolari di queste singole "schermate" è compensata dal fatto che si alternano a ritmo piuttosto sostenuto, e ce n'è una buona quantità, per cui in buona sostanza non si avverte mai una sensazione di ripetitività a livello visivo... è un po' come se a fare da sfondo ci fosse uno screensaver 3D, ecco.

La seconda cosa che colpisce sono i proiettili dei nemici, perché non solo ce ne sono quantità spropositate, ma tendono anche a mimetizzarsi con la grafica sottostante, e in certi frangenti pure i nemici si fa fatica a distinguerli. Onestamente non so se sia una svista di design, o se sia una cosa voluta per rendere il gioco più difficile, in ogni caso comunque dà un certo fastidio, specie quando si è in situazione SOS MI SPARANO DA TUTTE LE PARTI.
Un momento tranquillo
La novità di questo gioco sta nel fatto che premendo i grilletti analogici del pad si può far ruotare la propria navicella sul suo asse, ma, dato che l'inquadratura rimane fissa sul nostro mezzo, in realtà a ruotare saranno lo sfondo, i nemici e i proiettili. Nella pratica ciò si traduce nella possibilità di far ruotare proiettili e nemici in modo tale da aprirsi dei varchi attraverso cui passare, oppure anche per metterli tutti belli in linea e polverizzarli con una laserata.

Come armamentario infatti avremo lo sparo normale, un laser più potente e in grado di spazzare via non solo i nemici, ma anche i proiettili, e la consueta smart bomb. In una delle due modalità di gioco potremo anche raccogliere dei potenziamenti ma, dato che sono a tempo limitato, non sussiste nessuna componente di "crescita" del proprio mezzo: il focus è completamente sull'abilità e sui riflessi del giocatore.
Il solito Edipo irrisolto giapponese
Sono presenti due modalità: una è la "short range mode", in cui si affronta una sequenza predefinita di livelli, della durata totale di cinque minuti circa, con energia infinita, ma senza power up, cercando di realizzare il miglior punteggio possibile.

Per quanto si tratti sempre della stessa sequenza, a seconda di come giocheremo ogni volta si presenterà in maniera leggermente differente, in quanto il gioco tiene conto del nostro livello di abilità, quantificandolo con una cifra da 1 a 5, visualizzata in basso a destra sullo schermo. In base a questa cifra, ogni stage (e anche il boss finale) presenterà delle differenze più o meno marcate.

La seconda modalità di gioco è la "infinite range mode", in cui semplicemente andremo avanti a tempo indefinito attraverso una serie casuale di brevi stage. Qui i power up ci sono, ma l'energia sarà limitata, anche se ricaricabile attraverso apposito potenziamento.
La sconfitta di un pallone di Maradona come quello qui a destra ricompensa con un po' di energia bonus
A completare il tutto abbiamo un sistema interno di trofei/achievement (i giochi indie non possono avere achievement "nomali") e la possibilità di salvare i nostri punteggi online (ma solo manualmente, e l'operazione è piuttosto lenta e buggata). Manca purtroppo la possibilità, apprezzata in Pac-Man Championship Edition DX, di vedere i replay degli altri giocatori.

Ad un prezzo di 240 Microsoft Points (2,88 euro) Revolver 360 non è il più economico dei giochi indie, ma bisogna dargli atto che si presenta come uno dei più curati dal punto di vista grafico/sonoro. Gli scenari, evocativi e pieni di effetti di luce, scorrono velocissimi sullo schermo, e l'azione è inchiodata ai 60 frame al secondo, accompagnata da una giusta colonna sonora techno che pompa il tutto. È un titolo frenetico e sincopato, aggredisce il giocatore con una miriade di stimoli grafico/sonori e, a differenza di altri titoli arcade come il succitato Pac-Man o Geometry Wars, si entra subito nel vivo dell'azione. Ogni partita incolla alla sedia dall'inizio alla fine, e si può tirare il fiato solo dopo il game over.

Peccato che l'autore (si tratta di un gioco sviluppato in tutto da due persone, delle cui una si è occupata solo della musica) non abbia aggiunto uno "story mode" vero e proprio (diciamo una versione più lunga e strutturata dello short range mode): sarebbe stata la ciliegina sulla torta. Così com'è, alla fine dei conti, Revolver 360 sembra il prologo (la demo a pagamento?) di un qualcosa di più grande ed elaborato: vedremo se questa promettente premessa verrà in futuro portata a termine in un nuovo titolo.
La scena demo IS NOT A CRIME
PRO:
Tecnicamente pregevole
Gameplay frenetico
Colonna sonora unz unz

CONTRO:
Frequenti mischioni nemici/proiettili/sfondo
Nessuno story mode
Aggiornamento macchinoso della classifica online

GIUDIZIO FINALE: 7+
Prima di giocarci fatevi una Red Bull.

BONUS 1 È ARRIVATO IL CAMPIONE EDITION:
Un tizio totalizza 32 milioni di punti al gioco (classificandosi 52mo al mondo, il tutto qualche giorno fa):


BONUS 2 DON'T TRY THIS AT HOME EDITION:
Peter Griffin si beve una Red Bull: