Prendete Gears of War, e anzitutto levategli la scopa dal culo. Poi velocizzatelo un bel po' (senza però stravolgerlo come ha fatto Vanquish), piazzateci dei robot al posto delle locuste, sostituite il sangue e gli smembramenti con la possibilità di fare a pezzi (pezzo per pezzo) i nemici, rimpiazzate l'atmosfera cupa e che se la crede del titolo Epic con un mood più light e caciarone, stile action anni 80 con Bruce Willis, metteteci dei personaggi caratterizzati a puntino secondo i dettami di quello stile, ed avrete questo Binary Domain.

E non finisce qui, perché si possono potenziare i personaggi (e le loro armi) in stile RPG, e c'è un sistema di dialoghi (fruibile anche attraverso microfono e riconoscimento vocale) che influenza la relazione che si ha con ognuno di loro. Ciò contribuisce a renderli qualcosa di più che non semplici ammassi di poligoni, complice anche l'eccellente lavoro fatto con la modellazione dei volti.

Peccato per l'assenza di una modalità coop, e il gameplay ogni tanto ha qualche piccolissima sbavatura (in particolare, a volte il sistema di coperture fa un po' i capricci). Per il resto, un'ottima variazione sul tema degli sparamuretto, fluida, dinamica, elettrizzante e realizzata con tutti i crismi del caso. Avesse avuto alle spalle un publisher con più peso, si sarebbe parlato di capolavoro. Postilla: online interessante, ma attualmente semideserto, almeno su PC.


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