Negli anni 80, a fare da "collante" delle comunità di utenti, c'erano le riviste specializzate e (più tardi, specie da noi) le BBS. La prima rivista USA - e probabilmente del mondo - dedicata all'Amiga fu Amiga World, e non fece in tempo ad arrivare al terzo numero che già un suo reporter - con spavaldo impeto amighista - riuscì a strappare un'intervista all'afasico Andy Warhol.

Nel frattempo, Rattigan, forse ispirato dal logo della sua ex compagnia Pepsi, decide di suddividere l'Amiga 1000 in due prodotti distinti. Per la serie A History of the Amiga, Jeremy Reimer di Ars Technica ci racconterà nel dettaglio di tutto ciò - qui di seguito o volendo, in originale, qui.

RIVISTE

A questo punto cominciarono a comparire le prime riviste dedicate all'Amiga. La prima fu Amiga World, fondata dalla IDG. Il primo numero di questa testata bimestrale raggiunse gli scaffali nel tardo 1985, ed aveva il nuovo Amiga 1000 in copertina.

Per uno dei numeri successivi, Amiga World riuscì a raggiungere Andy Warhol, che era stato una delle star coinvolte nella presentazione dell'Amiga. Warhol aveva una personalità enigmatica e conduceva una rivista chiamata Interview ("intervista"), ma lui era il primo a rifiutare ogni intervista. Dopo aver bruscamente declinato la richiesta di uno dei reporter di Amiga World di intervistarlo, Warhol di rifiugiò nel suo ufficio al piano di sopra. Il reporter, per nulla intimidito, lo seguì e, mentre l'iconico artista disegnava con il suo Amiga 1000, cominciò comunque a fargli delle domande.
Andy Warhol sulla copertina di Amiga World, immagine tratta da Amiga History Guide
"Ti piace l'Amiga? Cosa ti piace in particolare di questa macchina?"

"Lo adoro. Mi piace perché sembra uno dei miei lavori."

"Pensi che darà una spinta agli artisti?"

"Sicuramente. Penso che uno possa... che un artista possa davvero fare tutto con l'Amiga. Cioè, un artista può realizzare un film e tutto quello che c'è dentro: musica, suoni, arte... tutto."

"Perché non hai mai usato computer prima?"

"Oh, non so. Il MIT mi ha continuato a chiamare più o meno per dieci anni, ma non ci sono mai andato... o era Yale?"

"Non hai mai pensato che si trattasse di qualcosa di abbastanza interessante?"

"Oh no, l'ho pensato, mmm, beh, questo qui sembrava così avanzato rispetto agli altri."

Warhol era un genio nell'autopromuoversi, ma questa "intervista" mostrò un entusiasmo genuino per l'Amiga. Si lamentò anche di non avere ancora una stampante a colori e disse che gli sarebbe piaciuto avere una tavoletta con una stilo per rimpiazzare il mouse. Tutti questi prodotti erano in realtà già in sviluppo, ma Warhol li voleva subito.

RIPOSIZIONARE L'AMIGA

Il marketing della Commodore aveva posizionato l'Amiga 1000 nel settore business, in diretta competizione con l'IBM PC ed i suoi innumerevoli cloni. Probabilmente non fu l'idea migliore.

L'uomo d'affari medio è - diciamocelo - un tipo lento, pesante e un po' noioso. Spesso queste persone sono le ultime ad adottare una nuova tecnologia, a meno che non ci vedano un chiaro guadagno. Un computer che non poteva stampare diagrammi dinamici in 3D e grafici a colori non sarebbe stato utile ad un lavoratore del genere, e quindi c'era bisogno di tutta un'infrastruttura intorno alla macchina: stampanti a colori, videoproiettori, programmi per creare presentazioni, e così via. Tutto ciò non esisteva ancora nel 1986.

Thomas Rattigan pensava che il settore business non fosse il miglior posto in cui provare a vendere l'Amiga. "Penso che il prezzo abbia confuso un sacco di gente", dichiarò in un'intervista del 1987. "La gente pensa che i computer sotto i 1000 dollari siano per la casa e quelli oltre i 1000 dollari per l'ufficio. Io però non penso che gli Amiga di fascia alta finiranno nei reparti di contabilità delle aziende, ma piuttosto li vedo in aree dove ci sia un certo grado di creatività, se così si può dire". Rattigan azzeccò in pieno questa previsione.

Rattigan pensava che la strategia migliore sarebbe stata di creare due prodotti a partire dall'Amiga 1000: un modello di fascia bassa per impossessarsi dell'enorme mercato che era stato dominato dal Commodorre 64, ed uno di fascia alta che potesse stuzzicare gli artisti grafici - come Andy Warhol - interessati ad espandere il proprio sistema.

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